Le banche europee sono in grave crisi e la dimensione del problema è difficilmente percepibile ai più. Mette a rischio la stabilità economica e sociale dell'Unione, e il futuro dell'Euro.
Istituti bancari di numerose nazioni EU hanno erogato mutui e prestiti ai paesi dell'Est, che ora a causa della violenta crisi globale sono diventati insolventi a una velocità stupefacente. Molti di questi istituti bancari hanno esposizioni paragonabili al PIL delle Nazioni dove hanno sede (!) quindi si è giunti a un livello tale che non vale più il "too big to fail"... siamo al "too big to save".
Facendo una proporzione, è come se per salvare il sistema bancario europeo servissero 14.000 miliardi di dollari, contro i 3.500 circa necessari per salvare il sistema americano.
Il Fondo Monetario Internazionale stima che il 75% dei mutui erogati in totale in EU (controvalore 4.900 miliardi di dollari) sono finiti in Paesi in grave crisi, recessione o depressione. E che gli istituti bancari coinvolti pare abbiano utilizzano il 50% in più di leva finanziaria rispetto agli istituti americani.
Atene ha ordinato alle banche greche di ritirarsi dai Balcani. In Ucraina la crisi è così grave da aver causate proteste di piazza, i protestanti hanno invaso il Tesoro e il Parlamento. La contrazione dell'economia in Germania nel 4Q/08 è stata del 9%, la Germania non accetterà facilmente di sostenere l'economia di chi sta peggio (Irlanda, Spagna, Grecia e Portogallo). I piani di Tremonti per far accettare i famosi Euro Bond andranno in fumo visto che nessuno vorrà garantire dei bond in cui è coinvolta l'Italia col suo 112% di rapporto deficit/PIL appena rivisto al rialzo (dal 101% al 112% in un colpo solo!!!).
Il giorno in cui un Paese EU dovesse decidere di non sostenerne un'altro, voleranno scintille e i fuochi del contagio bruceranno.
Si parla quindi di "quantitative easing", ovvero monetizzare i debiti. Stampare moneta. Nazionalizzare le banche, in particolare in UK, Irlanda, Danimarca e Svizzera (nazioni che hanno enormi debiti o un rapporto debito bancario/PIL completamente irrazionale).
Il 2009 sarà l'anno che metterà alla prova la coesione della EU.
Inoltre, sarà probabilmente l'anno in cui l'Euro tornerà alla parità con il dollaro, il che potrebbe comportare un aumento dell'export in Europa (speriamo, per i nostri lavoratori), della produzione industriale, dei prezzi dei beni importati dall'Asia, ma anche protezionismo globale, accuse di manipolazione valutaria eccetera.
Insomma, se pensavate che la crisi fosse "colpa degli USA" dovete ricredervi... anche gli europei sono preda delle emozioni basilari dell'homo economicus... "greed and fear".
RTO Gets Serious: October 1
1 anno fa
2 commenti:
siamo a Giugno '09 e di parità EUR/USD non se ne vede traccia.. il dollaro è a 1,40 e il dollar index ha sfondato al ribasso la media mobile a 200 giorni, iniziando probabilmente una nuova discesa. il bear market rally di Obama sta spernacchiando e nella seconda metà dell'anno potremmo vedere il ritorno dell'orso sui mercati mondiali. allacciate le cinture!
siamo a Settembre '09 e il rally non è ancora finito, ma sembra che il ritracciamento del 50% del crollo secondo la Elliot Wave Theory stia per concludersi... il cambio EUR/USD è tornato a scendere e ora sta a 1,47 mentre il dollar index sta in un bel canale in discesa e sotto a tutte le medie mobili. manca solo un bell'orsacchiotto :)
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